Prigionia.Questaèlastoriadi5civilichesonostatitenutiprigionieridairussiper15giorni.
Cinque soldati russi vennero a casa mia. Trovarono un’uniforme militare. Era di mio fratello. Aveva fatto il servizio militare e se l’era tenuta.
Mi portarono fuori e mi fecero sedere su una panchina:
– Fai la spia per il nemico!
– Non è vero. Ma, anche se fosse così, questa è la mia terra.
Mi spararono due volte alla gamba con un fucile. Senza avvertimento.
Ci portarono tutti e cinque fuori, su una strada, bendati e con le braccia legate. Ci ordinarono di sdraiarci per terra. Ed è così che trascorremmo i 15 giorni successivi, poco importa se pioveva o nevicava. In quel momento, fuori c’erano 10 gradi sotto zero.
Dovevamo restare fermi a terra con una mitragliatrice puntata dritto su di noi.
Il soldato ci disse:
– Al primo tentativo di fuga, sparo senza preavviso.
Nei dintorni passavano molti altri soldati russi.
– Che ci fanno ancora vivi? Impicchiamoli o seppelliamoli.
Ci picchiavano in continuazione. Dappertutto.
– Potremmo ucciderti o renderti libero.
Un giorno trascinarono il cadavere di un morto e lo gettarono vicino a noi. Il cadavere stette lì per una settimana. Una volta venne un soldato russo ubriaco e disse:
– Il cadavere lo avvicino e lo metto tra di voi, così la notte dormite al calduccio.
Passò una settimana e si fece vivo uno, dicendo: c’è da seppellire.
– Seppellire chi? Noi?
Il soldato rise e disse che dovevamo seppellire il cadavere. Usando degli stracci trascinammo via il morto e lo seppellimmo. Notai che gli avevano sparato alla gamba sinistra. Lo avevano anche torturato.
A marzo, quando le forze russe iniziarono a ritirarsi, gli uomini riuscirono a fuggire. È così che sono rimasti in vita. Il corpo del morto è stato riesumato a maggio. È stato identificato come un residente di 55 anni di un villaggio vicino, catturato anch’egli in casa sua dai soldati russi.
L’autopsia ha rivelato che, prima di essere ucciso, l’uomo era stato duramente picchiato e colpito a entrambe le gambe. Gli avevano sparato alla testa da dietro o mentre era sdraiato. Il colpo era stato impartito da distanza ravvicinata.
Un altro soldato russo ubriaco ci aveva detto esattamente la stessa cosa: che avremmo passato un bel pò di tempo dissotterrando i cadaveri che si sarebbero lasciati alle spalle.
QUESTA È UNA STORIA DI SOPRAVVIVENZA. MA CI SONO MIGLIAIA DI UCRAINI CHE NON SARANNO IN GRADO DI RACCONTARE LE LORO STORIE: I RUSSI LI HANNO UCCISI. DIFFONDI LA VERITÀ. AIUTACI A PORTARE LA RUSSIA DAVANTI ALLA GIUSTIZIA PER I SUOI CRIMINI DI GUERRA.
*Tutte le storie sono reali e sono state tratte da interviste, racconti, registrazioni e blog personali
Puoi trovare la storia originale di Радіо Свобода in ucraino qui.