La famiglia ha percorso 1.000 chilometri in scooter per lasciare Kherson occupata e dirigersi verso l’Ucraina occidentale
La residente di Kherson, Victoria, è la proprietaria di un centro di sviluppo infantile, che ha fondato 4 anni fa. Quando la Russia ha invaso l’Ucraina, la donna con il marito e il figlio hanno dovuto lasciare il lavoro e la casa. La famiglia non ha avuto il coraggio di evacuare finché non ha sentito i racconti sugli stupri subiti dalle ragazze del posto. L’unico mezzo di trasporto possibile era uno scooter.
Al primo tentativo, la famiglia è rimasta bloccata in un ingorgo a causa delle ostilità. Hanno deciso così di tornare, ma i cecchini stavano già operando nel cortile del loro palazzo. Anche la casa era in pericolo: gli occupanti potevano sparare alle finestre se vedevano qualcuno lì. Così Victoria e la sua famiglia hanno raccontato ad alcuni conoscenti il loro percorso, nel caso avessero bisogno di essere ritrovati, e si sono diretti a Ternopil. Su uno scooter hanno percorso in due giorni una distanza di 1000 chilometri.
Victoria ha portato con sé un piccolo zaino con le lettere dei suoi defunti genitori. Sua madre e suo padre si sono incontrati a un evento per persone con disabilità, ma è stato loro vietato di stare insieme. Per due anni gli innamorati si erano scambiati lettere, cosa tra l’altro non facile: il padre era su una sedia a rotelle dal loro incontro e la sua muscolatura si era indebolita, il che rendeva difficile la scrittura. Quando Victoria aveva sette anni, anche sua madre aveva smesso di camminare. Ora il dolore più grande per la donna non è nemmeno la perdita della casa e del lavoro, ma l’impossibilità di visitare le tombe dei genitori a Pasqua.