Il capo del treno Dnipro-Chop ha lavorato senza giorni di riposo per 11 giorni per evacuare gli ucraini nelle regioni occidentali

Kostyantyn Tokarchuk lavora all’Ukrzaliznytsia (azienda pubblica ucraina di trasporti ferroviari) da 14 anni. Ma la sua sfida lavorativa più difficile è iniziata il secondo giorno dell’invasione su larga scala della Russia. Il 25 febbraio, l’uomo ha fatto un turno che è durato 11 giorni. In quel periodo, l’azienda ha trasportato gratuitamente bambini e donne dall’Ucraina orientale, meridionale e centrale alle regioni occidentali. Kostyantyn ricorda che è stato difficile sia emotivamente che fisicamente. In seguito, si è abituato.
“Avevo circa 140 persone a vagone con 54 posti a sedere. A volte i capotreno stessi decidevano con l’equipaggio chi prendere o meno, semplicemente perché non si riusciava a raggiungere fisicamente il loro vagone a causa del gran numero di passeggeri. Ho preso tremila persone. Tre e un po’ di più. In una volta sola. Emotivamente, mi uccide. Mi uccide perché non si può fare niente per aiutare le persone. Anche nel comfort – non c’è modo”, dice Kostyantyn.
L’uomo racconta che un grande sostegno è arrivato dai volontari, che hanno portato cibo ai passeggeri e al personale del treno. Nonostante queste condizioni, era necessario trasferire il maggior numero possibile di ucraini. Ammette che avrebbe portato le persone sul treno anche sotto minaccia di licenziamento, ma non è stato necessario. Il suo dovere era quello di contribuire a salvare vite umane, la vita di donne e bambini, il nostro futuro.