Un paese moderno con una storia millenaria: 10 simboli dell’Ucraina come stato
L’Ucraina ha riguadagnato la sua indipendenza nel 1991. Ma la centenaria storia ucraina non è iniziata 30 anni fa.
Il 28 luglio, viene celebrata la Giornata dello Stato Ucraino. Come ogni altro paese, l’Ucraina ha dei simboli ufficiali in quanto stato: la bandiera, lo stemma e l’inno.
Tuttavia, lo stato ucraino ha anche molti simboli non ufficiali. Questi, narrano la storia, ricca e complessa, della costruzione e della difesa di un paese europeo libero, indipendente e democratico. Una storia di cultura, religione e diplomazia strettamente intrecciate con altri paesi europei. La storia della lotta degli ucraini per difendere più volte, dal Medioevo ai giorni nostri, la loro libertà, i loro valori e il loro stato.
Il tridente di Volodymyr il Grande
coniato sulle sue monete d’argento / (980-1015)
Gli ucraini fanno risalire la nascita del loro stato al IX secolo, quando fu formata la Rus’ di Kyiv (con la città omonima come capitale). Questa era un grande stato medievale che si estendeva dal Mar Baltico a nord al Mar Nero a sud e univa molte tribù slave. Governata dalla dinastia dei Rjurikidi, la Rus’ di Kyiv conobbe la sua massima prosperità sotto il regno del Gran Principe Volodymyr il Grande e di suo figlio, il Gran Principe Yaroslav il Saggio.
La Rus’ di Kyiv aveva un sistema commerciale ben sviluppato e faceva parte dell’importante rotta commerciale medievale che andava “dai Variaghi ai Greci”, collegando la Scandinavia con Bisanzio. Come molti sovrani dell’epoca, Volodymyr il Grande faceva coniare sue proprie monete. Finora ne sono state ritrovate fino a 400. Queste monete sono una delle raffigurazioni più antiche del tridente, simbolo della dinastia dei Rjurikidi. In seguito, proprio quel tridente sarebbe divenuto lo stemma ufficiale dell’Ucraina.
Cattedrale di Santa Sofia
una chiesa millenaria/ (prima metà dell’XI secolo)
C’è una ragione per la quale il 28 giugno è stato scelto come Giorno dello Stato ucraino: quello stesso giorno, si celebra il Battesimo della Rus’ di Kyiv. Nel 988, Volodymyr il Grande si convertì al cristianesimo, che divenne la religione principale della Rus’ di Kyiv. A Kyiv, furono costruite numerose chiese, inclusa la Cattedrale di Santa Sofia. La cattedrale è il più antico tempio cristiano in pietra tra tutti quelli conservati nell’Europa orientale. È sopravvissuto nel corso dei secoli e rimane ancora oggi uno dei principali simboli dell’Ucraina.
L’adozione del cristianesimo contribuì a far sviluppare ulteriormente i legami con Bisanzio, il più grande paese europeo di quel tempo, e definì il percorso europeo della Rus’ di Kiev’. Ciò ebbe anche un effetto importante sullo sviluppo culturale dei territori ucraini nei secoli successivi. All’interno di chiese e monasteri furono fondate scuole e biblioteche. Molti libri vennero scritti, trascritti e tradotti in antico slavo ecclesiastico.
E più tardi, in ucraino. Il Vangelo di Peresopnytsia, del XVI secolo, è una delle prime traduzioni conosciute di testi canonici in antica lingua ucraina. Oggigiorno, tutti i presidenti ucraini prestano giuramento su due libri: la Costituzione e il Vangelo di Peresopnytsia.
Albero genealogico reale
legato a molte monarchie europee dell’epoca / (XI secolo)
Volodymyr il Grande non solo rafforzò le relazioni con Bisanzio, ma sviluppò anche rapporti diplomatici con altri paesi europei. Yaroslav il Saggio continuò questa politica e rafforzò il ruolo internazionale della Rus’ di Kyiv attraverso le unioni dinastiche. Lo stesso Yaroslav era sposato con Ingegerd, la figlia del re di Svezia, mentre i suoi numerosi figli si sposarono con reali di Norvegia, Danimarca, Ungheria, Francia, Germania, Inghilterra e Bisanzio.
Sua figlia Anna Yaroslavna, ad esempio, divenne la moglie di Enrico I di Francia e la madre di Filippo I. Anna era molto istruita e partecipava agli affari di stato. In seguito, appose la sua firma accanto a quella di suo figlio -Re di Francia- sui decreti di governo. Una delle carte con la sua firma, datata 1060, è stata conservata ed è sopravvissuta fino ai giorni nostri. Anna Yaroslavna è nota anche per la sua corrispondenza con il Papa e per la fondazione del Monastero di San Vincenzo.
Corona della Rus’
reliquia perduta del primo re / (1253)
Il Principato di Galizia-Volinia fu il principale stato ad emergere sul territorio della moderna Ucraina dopo il crollo della Rus’ di Kiev. Questo era governato dalla dinastia Romanovych, un ramo della dinastia dei Rjurikidi.
Il regno del principe Danylo Romanovych fu il periodo della massima crescita economica e culturale, nonché del rafforzamento politico dello stato. Questi unificò temporaneamente i territori occidentali dell’Ucraina e costruì diverse nuove città, tra cui Leopoli, dal nome di suo figlio Lev (“Leone”). Danylo Romanovych divenne uno dei governanti più potenti d’Europa.
A quel tempo, l’invasione mongola rappresentava tuttavia una minaccia costante sia per il Principato di Galizia-Volinia che per gli altri paesi europei. Danylo Romanovych fu costretto ad accettare il dominio mongolo, ma in seguito concentrò la sua politica estera sulla costruzione di un’alleanza con altri stati per respingere gli attacchi dei mongoli.
Nel 1253, Danylo Romanovych divenne il primo Re della Rus’: il sovrano ortodosso fu riconosciuto e intitolato da Papa Innocenzo IV. Danylo accettò la corona reale nella speranza di ottenere aiuti dagli alleati europei. Sfortunatamente, tale scelta non produsse i risultati sperati e Danylo Romanovych continuò ad affrontare l’invasione mongola da solo. La stessa corona reale viene considerata perduta da secoli.
Bulava (mazza ferrata)
simbolo del potere dei cosacchi fino alla moderna Ucraina/ (XVI secolo)
Oggigiorno, la mazza ferrata rimane uno dei simboli ufficiali del presidente dell’Ucraina. È un antico simbolo di potere che trae origine dalla tradizione di governo democratico dei cosacchi.
A partire dal XV secolo, molti uomini ucraini lasciarono la loro vita di contadini e si riunirono per vivere come uomini liberi nelle comunità militari chiamate Sich, nelle steppe meridionali dell’Ucraina. Questi divennero noti come cosacchi, guerrieri impavidi e ben addestrati che, con le loro sciabole, combatterono per la libertà del popolo ucraino per creare infine uno stato atamano autonomo. A quel tempo, la mazza veniva conferita al Capo cosacco democraticamente eletto come comandante militare: l’Atamano (Hetman).
Nella storia dei cosacchi, ci furono molti hetman che si coprirono di gloria: uno di questi fu Ivan Mazepa. Questi è ben noto per essersi schierato con il re Carlo XII di Svezia contro lo zar russo Pietro I nella battaglia di Poltava. Tuttavia, Mazepa si impegnò anche molto nell’istruzione e nella rinascita culturale ucraina, fondando scuole e tipografie. Durante la sua amministrazione, in Ucraina furono costruite numerose chiese, dando così forma allo stile architettonico barocco ucraino, noto anche come barocco mazepico.
Il Documento costituzionale di Pylyp Orlyk
precursore de “Lo spirito delle leggi” di Montesquieu / (1710)
Nonostante le molte caratteristiche democratiche, tra cui l’assemblea generale e un capo liberamente eletto, i cosacchi non avevano una democrazia identica a quelle moderne. Nel 1710, Pylyp Orlyk, un atamano che si trovava in esilio, concluse un accordo tra cosacchi anziani e i cosacchi dell’armata di Zaporizhia (la Costituzione di Bendery) con la quale veniva istituzionalizzata l’organizzazione di uno stato unico. Il documento venne confermato anche da un titolo firmato dal re Carlo XII di Svezia. L’originale, in lingua latina, è attualmente conservato negli archivi nazionali di Svezia.
Il documento costituzionale di Pylyp Orlyk constava di un preambolo e di 16 articoli. Sanciva il principio della separazione dei poteri del governo nei rami legislativo, esecutivo e giudiziario. Gli articoli limitavano anche l’autorità esecutiva dell’atamano e istituivano un parlamento cosacco chiamato Rada Generale.
Il documento testimoniava della maturità politica dello stato cosacco e, per gli inizi del XVIII secolo, era molto progressista. Per la prima volta in Europa, veniva sancito un modello di stato libero e indipendente, basato sul diritto naturale del popolo alla libertà e all’autodeterminazione.
Kobzar
quando la poesia diviene profezia/ (1840)
Ogni paese ha il suo grande scrittore nazionale e per l’Ucraina questo è Taras Shevchenko. Il poeta, il profeta, il padre della nazione. “Kobzar” (che significa bardo popolare errante) è il titolo della sua prima raccolta di poesie, pubblicata nel 1840. La raccolta completa delle opere di Shevchenko ricevette in seguito lo stesso nome.
Shevchenko proveniva da una famiglia di servi della gleba e molte delle sue poesie descrivono la difficile vita dei contadini ucraini sotto la servitù della gleba nell’impero russo. Le opere di Shevchenko sono dedicate anche alla storia e al futuro destino della nazione ucraina. Il “Testamento” è tra le sue poesie più importanti ed è stato tradotto in più di 150 lingue in tutto il mondo. Si tratta di un’epistola del poeta ai suoi discendenti:
Oh, seppelliscimi, poi rialzati
E spezza le tue pesanti catene
E innaffia con il sangue dei tiranni
La guadagnata libertà
Oltre a Shevchenko, in Ucraina c’era una costellazione di grandi scrittori e poeti: Ivan Kotliarevskyi, Ivan Franko, Lesia Ukrainka, Mykhailo Kotsiubynskyi e altri. Il loro lavoro ha contribuito a far sviluppare e a preservare la lingua e la cultura ucraina dopo che questa venne soppressa e, assieme all’azione di filosofi e politici, ha plasmato l’idea nazionale ucraina.
L’Atto di unificazione (Act Zluky)
quando il sogno di un’Ucraina libera e unita divenne tangibile / (1919)
Per un paio di centinaia di anni, i territori ucraini furono divisi tra diversi imperi. All’inizio del XX secolo, la parte occidentale del paese era controllata dall’Austria-Ungheria e la parte centrale e orientale dall’Impero russo.
Quando, a seguito della prima guerra mondiale, questi imperi iniziarono a sgretolarsi, gli ucraini sfruttarono l’occasione per ottenere nuovamente l’indipendenza. Furono fondati due stati: la Repubblica nazionale ucraina (RNU) e la Repubblica nazionale ucraina occidentale. Nel 1919, quando queste si ritrovarono ad affrontare una minaccia alla loro stessa esistenza da parte dei paesi vicini, i rappresentanti di entrambe le repubbliche proclamarono l’unificazione dei due stati, riunendo l’Ucraina dopo secoli di separazione.
Tali eventi furono un potente segno di come gli ucraini vedessero se stessi e il futuro della loro nazione. Anche se, poco dopo, le forze comuniste istituirono la Repubblica socialista sovietica ucraina, l’idea di stato e indipendenza ucraina formulata sotto la RNU non cessarono mai di esistere. Queste vennero portate avanti nel corso degli anni, ad esempio dal lavoro del governo in esilio della Repubblica nazionale ucraina.
L’evento più grande in onore dell’Atto di Unificazione, ebbe luogo nel 1990. Una catena umana lunga 700 chilometri venne creata per collegare Ivano-Frankivsk e Kyiv. Secondo varie stime, alla manifestazione aderirono tra le 400.000 e i tre milioni di persone.
Oggigiorno, la Giornata dell’Unità dell’Ucraina viene celebrata il 22 gennaio, e ogni anno la gente si incontra per formare piccole catene umane, riunendo simbolicamente la riva destra e sinistra del fiume Dnipro a Kyiv.
Lo status dell’Ucraina come stato fondatore delle Nazioni Unite
una pagina importante nella storia della diplomazia moderna / (1945)
Quando, nel 1945, furono istituite le Nazioni Unite, l’Ucraina (la Repubblica socialista sovietica ucraina) divenne uno dei 51 membri fondatori dell’organizzazione e contribuì allo sviluppo della Carta delle Nazioni Unite. Sebbene all’epoca la partecipazione ucraina fosse fortemente influenzata dalla politica estera dell’URSS, la presenza di un seggio alle Nazioni Unite rappresentò comunque un’opportunità unica per condividere informazioni sull’Ucraina e sviluppare, nel corso del tempo, una diplomazia indipendente.
Oggigiorno, con l’aggressione russa in corso, le Nazioni Unite sono diventate un’importante piattaforma per attirare l’attenzione sulla guerra e far sì che la comunità globale senta la voce dell’Ucraina. Diverse risoluzioni riguardanti l’integrità territoriale dell’Ucraina e la situazione dei diritti umani nella Crimea temporaneamente occupata sono state adottate dalle Nazioni Unite dal 2014.
A parte ciò, l’Ucraina è sempre pronta a dare il suo contributo: il paese partecipa all’attività dell’Assemblea generale, del Consiglio di sicurezza, del Consiglio economico e sociale, del Consiglio dei diritti umani e di altri importanti organi delle Nazioni Unite. Per più volte il paese è stato eletto membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU e, dal 1992, l’Ucraina ha contribuito attivamente alle operazioni di pace dell’ONU.
Il Maidan
il luogo di nascita della nuova lotta dell’Ucraina per la democrazia e la libertà / (XIX secolo)
Dalla Viche (l’assemblea generale dei residenti cittadini della Rus’ di Kiev’) all’Assemblea generale dei cosacchi, gli ucraini hanno una lunga tradizione di raduni popolari riguardo alle questioni più importanti. Maidan Nezalezhnosti (Piazza dell’Indipendenza), la piazza centrale di Kiev, è diventata il luogo in cui ai giorni nostri è rinata tale tradizione.
E’ lì che si sono svolte tre rivoluzioni e numerose proteste minori. Nel 1990, la Rivoluzione sul granito funse da preambolo all’Ucraina indipendente. Nel 2004, la Rivoluzione arancione unì gli ucraini nel desiderio di difendere il loro diritto a eque elezioni. E, nel 2013-2014, dalla necessità di proteggere la democrazia e l’orientamento europeo del Paese, scaturì la Rivoluzione della Dignità.
La sua posizione unica di crocevia tra Oriente e Occidente è fra le cause della storia, spesso molto turbolenta, della terra ucraina. Nonostante ciò, gli ucraini sono riusciti a portare avanti l’idea di un loro stato. L’Ucraina non è uno stato nuovo, nato nel 1991: le sue radici risalgono alla Repubblica nazionale ucraina, allo Stato degli Atamani, al Principato di Galizia-Volinia e alla stessa Rus’ di Kiev’, fondata nel IX secolo.
Più di una volta gli ucraini hanno costruito uno stato forte e culturalmente sviluppato quale parte importante della storia europea. Dalle unioni dinastiche e coalizioni militari nel Medioevo alla definizione dei moderni principi democratici, contribuendo in seguito al patrimonio culturale globale e alla creazione delle organizzazioni internazionali.
Tutti i simboli sopra descritti rappresentano la lunga tradizione dell’Ucraina in quanto stato. Ma non è tutto: tali simboli raccontano una storia di libertà e di quei valori che sono cari agli ucraini e per i quali, oggi come sempre, stanno combattendo.
Text: Veronika Lutska
Illustrazioni: Anastasia Levytska