vai a notizie e storie
Cultura a ferro e fuoco Longread

Ucraina: un patrimonio culturale in fiamme

La Chiesa della Resurrezione di Cristo è stata distrutta dai bombardamenti russi.
Foto: The Village Ukraine

L’Ucraina è ricca di arte e storia. Per più di 1200 anni, la gente di questa terra si è dedicata con tutta l’anima all’architettura, alla letteratura, alla pittura e alla scultura. Ma la brutale guerra della Russia ha tanta poca pietà per l’arte e la passione umane, quanta ne ha per la gente. L’artiglieria e l’aviazione russe distruggono e mettono in pericolo i musei, i siti e l’architettura storica -unica e irripetibile- dell’Ucraina.

Al 26 ottobre, secondo il Ministero della Cultura e della Politica dell’Informazione dell’Ucraina erano 550 i siti d’importanza culturale danneggiati o distrutti dai bombardamenti russi. 

È importante notare che questa è una stima molto prudente, poiché la guerra e il fuoco dell’artiglieria russa sono ancora in corso, e in molte regioni e le segnalazioni e verifiche restano estremamente difficili nelle zone dei combattimenti.

Quanto sopra, tiene conto dei soli attacchi completamente verificati, sulla base di fonti governative o immagini satellitari. L’elenco effettivo è probabilmente molto più ampio. Dalle cattedrali gotiche alle chiese ortodosse, dai castelli storici alle collezioni d’arte… l’Ucraina è in fiamme e il suo patrimonio culturale la segue. Attraverso i suoi media di stato, la Russia ha apertamente dichiarato di voler lanciare la de-ucrainizzazione” come parte della sua aggressione. Ciò include la distruzione della lingua, della letteratura e dell’arte ucraine.

Di seguito, è riportato solo un sommario elenco esemplificativo di punti di riferimento culturali dell’Ucraina che sono stati distrutti, danneggiati o si trovano in grave pericolo.

Teatro drammatico di Mariupol (distrutto)

Il Teatro di Mariupol prima della guerra.
Foto: Mrlp.travel / Wikipedia

Il Teatro accademico-drammatico regionale di Donetsk (situato a Mariupol) era uno dei teatri più antichi dell’Ucraina orientale. Fu costruito nel 1960, la facciata comprendeva colonne greche e, vicino al tetto, un gruppo scultoreo ispirato all’antichità. A Mariupol, la storia della cultura teatrale risale al 1847. La costruzione di questo edificio fu il fiore all’occhiello di tale tradizione, dando finalmente alle compagnie teatrali un luogo dove esibirsi stabilmente.

Rovine del teatro bombardato, con la parola “bambini” scritta a lettere giganti.
Foto: Pavlo Klimov / REUTERS

Il 16 marzo, l’aviazione russa ha bombardato il teatro, ciò nonostante la scritta “BAMBINI” ben visibile dall’alto. Un’indagine di Amnesty International ha confermato che le forze russe sapevano dei civili all’interno e hanno sganciato di proposito due bombe da 500 chilogrammi sul teatro. Il rifugio antiaereo ha resistito e, più tardi, alcune persone hanno iniziato ad emergere dalle macerie ma, in quella Mariupol devastata dalla guerra (senz’acqua, cibo, riscaldamento e sotto i continui bombardamenti russi), il loro destino resta sconosciuto. Amnesty International stima che nell’attacco i morti siano stati 300, mentre l’Associated Press ne conta 600. E il teatro in quanto tale è stato raso al suolo.

Distruzione all’interno del teatro.
Foto: Mariupol Today telegram channel, testimoni oculari

“Ho sentito il rumore di un aeroplano sopra di noi… Poi ho visto il tetto dell’edificio esplodere… Ho visto molto fumo e detriti. Non potevo credere ai miei occhi, il teatro era un santuario. Aveva due cartelli giganti con la scritta ‘Bambini’”.

Hryhoriy Holovniov, residente di Mariupol in un’intervista ad Amnesty International

Esposizione di Maria Prymachenko/ Museo storico-etnografico di Ivankiv (bruciato)

L’autodidatta Maria Prymachenko era un’artista folclorica ucraina (in stile art naïve), attiva nella pittura, nel ricamo e nella ceramica. Nel 1966, la Prymachenko ricevette il Premio Nazionale dell’Ucraina Taras Shevchenko. Nel 2009, l’UNESCO dichiarò l’anno in corso “l’anno di Prymachenko”. All’artista sono stati dedicati tanto una strada a Kiev quanto un corpo celeste minore. Una volta, dopo aver visitato una sua mostra a Parigi, Pablo Picasso disse: “Mi inchino davanti al miracolo artistico di questa brillante ucraina”. Maria Prymachenko è uno dei simboli artistici culturali più importanti della moderna Ucraina.

L’esposizione di Maria Prymachenko all’inaugurazione e, successivamente, in fiamme per l’aggressione russa.
Foto: Chas.News e Photo-lviv.in.ua
Anatoliy Kharitonov presso le rovine del museo che ospitava le opere della Prymachenko.
Per salvare i quadri dell’artista, l’uomo è corso nell’edificio in fiamme.
Foto: Kasia Strek

Il 28 marzo, il locale Museo storico-etnografico è bruciato per colpa del tentativo degli invasori russi di prendere il villaggio di Ivankiv. Il museo conteneva 410 opere, inclusa la sua collezione più preziosa: i dipinti della Prymachenko. Alcuni dipinti sono stati salvati da Anatoliy Kharitonov, un residente locale che si è precipitato nell’edificio in fiamme per salvare queste inestimabili reliquie culturali. Molte altre opere sono state ridotte in cenere dalle fiamme.

Monastero di Sviatohirsk (danneggiato)

l Monastero di Sviatohirsk prima della guerra.
Foto Wiki Commons

Il Monastero delle Sacre montagne della Santa Dormizione è un importante sito della cristianità vicino alla città di Sviatohirsk, nella regione di Donetsk. Il nome deriva dalle Sacre montagne che lo circondano (attualmente, Parco Naturale Nazionale delle Sacre Montagne). I primi insediamenti dei monaci furono realizzati sul sito nel 1526 e la costruzione delle chiese più importanti ebbe iniziò nel 1844. Nel 1917-1930 il regime comunista saccheggiò il monastero, perseguitò e uccise molti monaci e distrusse alcune delle chiese. Il complesso monastico è stato restaurato/ricostruito nel 1992, sotto l’Ucraina indipendente.

Foto, “prima e dopo”, della Cappella monastica di San Giorgio, colpita da un razzo russo il 9 maggio.
Foto: Sito web del Monastero di Sviatohirsk, Yurii Kochevenko

Durante l’invasione russa dell’Ucraina del 2022, il monastero ha fornito riparo ai civili dagli attacchi russi ed è stato più volte intenzionalmente bombardato dalla Russia:

  • Il 12 marzo 2022, un attacco aereo russo ha colpito il cortile del monastero, ferendo diversi dei 520 rifugiati
  • Il 9 maggio, un razzo si è schiantato contro la Cappella monastica di San Giorgio sul territorio del Monastero, facendo crollare metà dell’edificio
  • Il 30 maggio, tre persone sono rimaste uccise dopo un attacco aereo sul territorio del monastero
  • Il 4 giugno, un bombardamento russo sul monastero ha provocato un enorme incendio all’interno di molte delle sue strutture in legno. In quel momento, sul territorio del monastero si trovavano ancora 300 rifugiati, tra cui 60 bambini.

Casa Tarnavskyy (gravemente danneggiata)

La Casa Tarnavskyy prima della guerra.
Foto: Wiki Commons (residenti locali di Chernihiv)

La Casa Tarnavskyy, facente parte del Museo storico di Chernihiv, è un edificio storico (1902) appartenuto a Vasyl Tarnavskyy, un attivista civico e culturale, dedito alla conservazione della cultura ucraina. La sua collezione di manoscritti originali (compresi quelli di Taras Shevchenko), dipinti e cimeli etnografici era un’eccezionale lascito del patrimonio ucraino alle generazioni future. Tarnavskyy aveva donato la sua collezione al museo di Chernihiv tramite il suo ultimo testamento. L’edificio era sopravvissuto al fuoco della rivoluzione comunista e della Seconda guerra mondiale, ma non è sopravvissuto ai russi nel 2022.

La Casa Tarnavskyy dopo l’attacco russo. Foto: NV.ua

L’11 marzo, la Casa Tarnavskyy è stata colpita dall’artiglieria russa e quasi distrutta. Le sue pareti sono crollate, le finestre sono andate in frantumi e inestimabili pezzi da museo sono stati letteralmente cancellati. La regione di Chernihiv è una terra piena di antiche tradizioni ucraine, leggende e personaggi storici. È stata anche una delle più duramente colpite dall’aggressione russa, nella quale il 70% della stessa città di Chernihiv è stata demolita dai bombardamenti russi.

Parco commemorativo di Babyn Yar (danneggiato)

Monumento ai bambini giustiziati dai nazisti a Babyn Yar.
Foto: Wiki Commons

Babyn Yar è una gola nel territorio della città di Kiev dove i nazisti giustiziarono almeno 33.771 ebrei (e molte altre vittime delle quali non sono rimasti documenti) durante la loro occupazione della città. Sotto l’Ucraina indipendente, la gola è diventata è un parco commemorativo con molti monumenti alle vittime dei crimini nazisti e agli eroi della Seconda guerra mondiale: il monumento -sotto forma di carro zingaro- ai rom giustiziati, quello ai bambini uccisi a Babyn Yar, quello -sotto forma di Menorah- agli ebrei giustiziati, e molto altro.

Il fungo dell’esplosione di un razzo si erge sopra il Parco di Babyn Yar, il 1 marzo.
Foto: Servizio stampa del Museo dell’Olocausto a Kyiv

Il 1 marzo, un attacco missilistico russo ha colpito il territorio del Parco commemorativo di Babyn Yar. Il missile era probabilmente destinato alla vicina torre della televisione di Kiev. Cinque passanti innocenti sono rimasti uccisi. Il fuoco russo ha danneggiato l’edificio del Museo dell’Olocausto, che era ancora in costruzione. I bombardamenti hanno colpito anche il parco stesso, luogo di sepoltura di circa 70-100mila vittime dei crimini nazisti.

Chiesa della Resurrezione di Cristo (gravemente danneggiata)

La Chiesa della Resurrezione di Cristo è uno dei principali monumenti religiosi e architettonici della regione di Chernihiv. Costruita nel 1800 nel villaggio di Lukashivka, era un luogo di cultura, comunità e storia. Nel 1781, al suo posto sorgeva una chiesa in legno costruita coi fondi degli stessi abitanti del villaggio, e poi sostituita da un bell’edificio in pietra.

Church of Resurrection of Christ in Lukashivka
La Chiesa della Resurrezione di Cristo a Lukashivka, prima della guerra.
Foto: Ukraina Incognita

Durante la loro avanzata nella regione di Chernihiv, le truppe russe hanno occupato il villaggio, che è stato utilizzato come base operativa, per interrogare i prigionieri e per stoccare munizioni esplosive. E’ stata proprio l’esplosione di alcune di queste munizioni a danneggiare gravemente la chiesa. I residenti di Lukashivka hanno riferito che, tra i locali, i soldati russi hanno giustiziato gli uomini e terrorizzato le donne.

Church of Resurrection of Christ after Russian aggression
La Chiesa della Resurrezione di Cristo dopo l’aggressione russa.
Foto: The Village Ukraine, Andriy Bashtovyy

Casa Slovo (danneggiata)

La Casa Slovo è un edificio residenziale situato a Kharkiv (“Slovo” significa “parola” in ucraino, in riferimento al patrimonio letterario della casa). Costruito alla fine degli anni ’20, ha ospitato dozzine di scrittori e poeti ucraini, tra cui personaggi leggendari come Ivan Bahrianyy e Mykola Bazhan. Molti di questi, divennero tristemente celebri come esponenti del cosiddetto “Rinascimento fucilato”, dato che furono uccisi negli anni ’30 dai plotoni di esecuzione sovietici nella foresta di Sandarmokh (dove ebbero luogo il Grande Terrore staliniano e migliaia di altre esecuzioni), mentre altri si suicidarono. L’edificio è un punto di riferimento nazionale protetto dell’Ucraina.

La Casa Slovo dopo essere stata colpita dal fuoco russo.
Photo: Musei dell’Ucraina

L’8 marzo, i bombardamenti russi hanno danneggiato la facciata dell’edificio. Poiché Kharkiv rimane (insieme a Mariupol e Chernihiv) l’obiettivo del brutale e costante fuoco di artiglieria dell’esercito russo, il destino della casa, insieme a quello di molti altri punti di riferimento storici, rimane incerto.

Università “Karazin” a Kharkiv, Scuola di sociologia (gravemente danneggiata)

Università nazionale di Kharkiv, campus principale.
Foto: Wiki Commons

Fondata nel 1804, l’Università Nazionale di Kharkiv (o Università Karazin) è una delle università più antiche e significative dell’Ucraina. È un ente accademico fra i più importanti, con facoltà di biologia, legge, fisica, storia, linguistica e molte altre. Per più di 200 anni, l’università è stata uno dei più fiorenti centri della cultura e delle scienze in Ucraina (assieme all’Accademia Mohyla a Kiev e all’Università Taras Shevchenko). Ha anche una storia di resistenza anti-russa: nel 1951, 800 studenti universitari subirono la persecuzione sovietica dopo essersi rifiutati di sostenere i loro esami in russo.

Il Dipartimento di sociologia dell’Università di Kharkiv dopo i bombardamenti russi.
Foto: agenzia di stampa Unian

Il 2 marzo, l’artiglieria russa ha colpito l’edificio della Scuola di Sociologia dell’università (costruito nel 1925), danneggiandolo gravemente e incendiandolo. I vigili del fuoco sono intervenuti per salvare la struttura, spegnere le fiamme e, se necessario, estrarre eventuali persone, ma il danno era già stato fatto.

Chiesa della Natività della Vergine Maria (gravemente danneggiata)

La Chiesa della Vergine Maria prima della guerra.
Foto: Ihor Dovbush via Facebook

La Chiesa della Vergine Maria era tra le strutture religiose in legno più antiche e meglio conservate in Ucraina (costruita nel 1862, situata nel villaggio di Viazivka, nella regione di Zhytomyr) ed era un monumento nazionale protetto dal governo ucraino. Raramente erano state trovate chiese in legno di questo tipo in condizioni così eccellenti (ciò poiché le strutture storiche in legno sono notoriamente difficili da preservare, specialmente quando hanno quasi 200 anni). Tale monumento architettonico era stato ben curato dai residenti e dalle autorità locali.

L’85enne Liubov, una residente locale cresciuta nel villaggio, conosceva ogni icona e ogni affresco della Chiesa della
Nascita della Vergine Maria. È venuta alla chiesa per vedere coi suoi occhi le rovine e pregare per i soldati ucraini in prima linea.
Foto: Slava Ratynski

Il 7 marzo, le truppe russe hanno aperto il fuoco contro l’edificio, infliggendo gravi danni alla struttura in legno con dei colpi di mortaio. Le pareti e il tetto sono crollati, distruggendo una delle poche chiese in legno incontaminate in Ucraina. Le riparazioni sono probabilmente impossibili e potrebbe essere necessaria una ricostruzione completa dopo la fine della guerra.

Museo nazionale letterario e commemorativo di Hryhorii Skovoroda (gravemente danneggiato)

Il Museo di Hryhorii Skovoroda prima della guerra.
Foto: agenzia turistica Igotoworld-ua

Spesso definito il “Socrate ucraino”, Hryhorii Skovoroda è stato uno dei più importanti poeti e filosofi ucraini. Noto anche come insegnante e compositore di musica sacra, Skovoroda ha avuto una profonda influenza sulla cultura, la letteratura e l’istruzione ucraine, influenza diffusasi coi suoi viaggi in tutto il paese nel XVIII secolo.

Il museo dedicato alla sua vita e alle sue opere si trova nel villaggio di Skovorodynivka, nella regione di Kharkiv. L’edificio, con la relativa esposizione, risale al XVIII secolo e si trova nella tenuta dove Skovoroda trascorse gli ultimi anni della sua vita. Vi è sepolto anche il filosofo in persona. Quest’inverno, l’Ucraina celebrerà il 300° anniversario della nascita di questo suo figlio e pensatore.

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio, un razzo russo si è schiantato contro l’edificio, incendiandolo e ferendo un impiegato del museo. Il museo era stato ristrutturato poco prima della guerra. Ora si trova in uno stato di completa rovina, un guscio di noce carbonizzato. Il ministro della Cultura ucraino Oleksandr Tkachenko ha potuto evidenziare un solo elemento di consolazione: i reperti erano stati portati via all’inizio della guerra e sono pertanto sopravvissuti.

Biblioteca Korolenko a Chernihiv (danneggiata)

La Biblioteca Korolenko di Chernihiv prima della guerra.
Foto: Wiki Commons

La Biblioteca Korolenko di Chernihiv è la più grande e importante biblioteca scientifica della regione di Chernihiv. Nata sulla base della Biblioteca pubblica di Chernihiv del 1877, ha avuto una sequela di problemi legati alla repressione culturale dell’Impero russo, per venire infine chiusa nel 1909 per “aver nascosto letteratura illegale” ritenuta pericolosa sotto gli zar. La biblioteca fu incendiata dai comunisti nel 1921 e poi completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, nel 1941; restaurata dalle autorità tedesche, venne nuovamente bruciata dai russi nel 1943. La collezione di libri venne ripristinata e ingrandita durante il tardo periodo sovietico e sotto l’Ucraina indipendente e contiene pertanto molti testi rari.

La Biblioteca Korolenko dopo i bombardamenti russi.
Foto: Nataliia Dubrovska/EPA, tramite Shutterstock

L’attuale edificio, è un monumento storico costruito dall’architetto Von Gogen e dall’ingegnere Afanasiev nel 1913. Il 30 marzo, gli aggressori russi hanno bombardato la biblioteca, danneggiandone la facciata, il tetto e facendo saltare le finestre. Finora non sono disponibili informazioni sui danni alla collezione di libri.

Sculture del Memoriale Kharitonenko (in pericolo)

Foto: Wiki Commons

Le sculture sul Memoriale della famiglia Kharitonenko a Sumy sono un autentico esempio di opere d’arte uniche e insostituibili che si trovano in pericolo in Ucraina a causa dell’aggressione russa (insieme a centinaia di altri inestimabili monumenti del patrimonio culturale nazionale). Realizzate dal famoso scultore francese Aristide Croisy nel 1894, sono ritenute da molti tra i più bei monumenti tombali del mondo: le copie, non a caso, sono conservate al Louvre. Altre opere di Croisy possono essere viste nel municipio di Parigi e in altri importanti siti storici della Francia.

Foto: Wiki Commons

Dal 2 aprile, la regione di Sumy è stata – e continua a essere – il teatro di feroci battaglie e bombardamenti dell’artiglieria, nonché del fuoco russo che viene riversato contro le aree civili e residenziali. Sebbene Sumy stessa non sia stata presa di mira così estesamente come altre città ucraine, i villaggi della regione hanno subito i danni dell’artiglieria e dei colpi di mortaio. Tutto questo, mentre i civili continuano a morire.

Odessa e Lviv (preparazione all’attacco)

I residenti di Lviv stanno rafforzando le loro cattedrali storiche con lastre di metallo.
Foto: BBC Ucraina

Anche Odessa e Lviv si stanno preparando per salvare il loro patrimonio culturale dagli attacchi dell’artiglieria e dell’aviazione russe. Odessa non ha ancora subito un attacco estensivo, ma le navi russe bloccano i suoi porti e hanno già aperto il fuoco sulla periferia della città. La città si sta preparando all’assedio, fortificando la sua costa e armando i suoi cittadini. Paradossalmente, il Museo di Belle arti di Odessa ha dovuto far portare via le opere di eminenti artisti russi per proteggerle dall’artiglieria dei loro connazionali. Il museo annovera più di 10.000 opere d’arte, tra cui molte di Ivan Aivazovsky e molti dei primi dipinti di Wassyli Kandinsky, ma anche i lavori di molti di artisti russi del XIX e XX secolo. Anche i residenti di Lviv stanno portando le loro le opere d’arte nei rifugi, salvaguardando i monumenti cittadini con coperture protettive e sacchi di sabbia e rinforzando le finestre delle chiese con lastre di acciaio.

Opere d’arte evacuate dai musei di Odessa e Lviv.
Foto: BBC Ucraina, Museo di Belle arti di Odessa

Quasi tutti i reperti del Museo nazionale d’arte di Lviv sono stati portati nei rifugi antiaerei. Dipinti inestimabili sono stati rimossi anche dal Museo nazionale di Belle arti di Odessa, e trasferiti in un deposito sotterraneo.

Aggiornamento: al momento in cui questo articolo viene ultimato, il 18 aprile (Giornata del Patrimonio Mondiale dell’Umanità), la Russia ha lanciato 5 attacchi missilistici su Lviv. Le autorità locali riferiscono che questi hanno colpito infrastrutture civili. Non sono ancora disponibili ulteriori informazioni, ma rimane il timore di danni ai siti storici e, ciò che più conta, di perdite di vite umane.

Ognuno di noi può agire e far sentire la propria voce per salvare la cultura ucraina. L’anima di tale cultura sta sanguinando. La sua gente sta morendo. La sua storia e la sua arte sono in fiamme. Racconta la storia dell’Ucraina, aiutala con donazioni, dandole spazio sui social media o con l’attivismo.

Non lasciare che il patrimonio culturale dell’Ucraina muoia in silenzio.
Non lasciare che la violenza abbia la meglio sulla bellezza.