Donne nelle forze armate: Anastasiia si è unita al servizio stampa dell’unità per aiutare con ciò che sa fare meglio: la fotografia
Le donne si sono unite ai ranghi dell’esercito ucraino e dei battaglioni di volontari fin dai primi giorni della guerra della Russia contro l’Ucraina, nel 2014. A novembre 2022, le donne in prima linea sono circa 5.000, mentre quasi 60mila prestano servizio e lavorano nelle forze armate di Ucraina.
Anastasiia Verbova, rappresentante del servizio stampa dell’unità speciale “Da Vinci Wolves” delle Forze Armate dell’Ucraina: “Sapevo che mi sarei unita alle Forze Armate, ma pensavo che sarebbe successo prima”. Ecco la sua storia.
Accadeva in estate. Anastasiia Verbova lasciava spesso la città per recarsi in campagna da suo nonno, una delle persone che hanno influenzato maggiormente la sua educazione. Il nonno raccontava ad Anastasiia miti e leggende ucraine, inculcandole l’amore per il proprio paese. La famiglia Verbova era sopravvissuta all’Holodomor,e perciò la ragazza è cresciuta con storie piene di odio per il comunismo.
“Quando avevo 12-14 anni, mia madre mi mandava a un campo nazionale-patriottico per bambini, chiamato ‘Fortezza cosacca’: è lì che ho incontrato un sacco di persone le cui opinioni coincidevano con le mie”.
Quando ebbe luogo l’Euromaidan, la ragazza stava studiando al primo anno della facoltà di pedagogia presso l’Università Borys Hrinchenko di Kyiv. Anastasiia iniziò a saltare le lezioni per andare alle proteste con sua madre. I compagni di corso e gli insegnanti lo sapevano e l’hanno sempre coperta e sostenuta.
Con l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2014, molti amici di Anastasiia andarono al fronte come volontari. Nei primi mesi, la ragazza raccolse fondi e fornì ai militari le razioni necessarie. Dopo che la guerra entrò nella sua vita, iniziò a percepire tale nuova realtà come una bizzarra routine. La guerra era con lei, nel suo stile di vita e nel suo modo di pensare.
Prima della Rivoluzione della dignità e della guerra, Anastasiia sognava una carriera artistica o musicale, ma decise che voleva cambiare il sistema educativo in Ucraina. Dopo essersi laureata come insegnante, cambiò idea, iniziando a lavorare nel campo delle pubbliche relazioni e dei media.
“Ho cambiato molti campi, avevo deciso che, fino all’età di 23 anni, potevo permettermi di provare tutto ciò che mi interessava. Durante tutto quel periodo ho sempre fatto fotografia. Sei mesi prima della pandemia, mi sono detta che volevo farne una carriera”, afferma Anastasiia. Filmò processi, proteste e comizi. Ma ciò che amava di più erano i servizi di fotoritratti.
Due anni prima della guerra su vasta scala, iniziò a collaborare con il “Veterano Coffee Kyiv”, una catena di caffetterie fondata nel 2016 dal veterano dell’Operazione anti-terrorismo Volodymyr Shevchenko. “La mia vita si è sempre svolta sullo sfondo della guerra”, ricorda la ragazza.
Fine febbraio 2022. Anastasiia Verbova è a Kyiv. Il 24 febbraio, viene svegliata dalle telefonate di sua madre e dei suoi amici.
“Mamma disse: ‘È iniziata’, e c’erano i suoni delle prime esplosioni in sottofondo. In quel momento, avevamo già gli zaini di emergenza pronti. Stavamo seduti nel corridoio in preda al panico.
Non avevamo intenzione di andarcene. In quel momento avevo il covid-19 ma pensavo comunque che, in un giorno o due, sarei stata più utile a Kyiv. Così passò una settimana e mezza. C’erano già meno attacchi missilistici in città. Molti dei miei conoscenti erano impegnati nel volontariato e li ho aiutati in diversi luoghi: ho raccolto rifornimenti per degli amici che stavano combattendo nelle foreste vicino a Kyiv. Ma la cosa che so fare meglio rimane comunque scattare foto”, afferma Anastasiia.
Giugno 2022. Alina, capo del servizio medico ULF dell’unità speciale “Da Vinci Wolves” delle Forze Armate dell’Ucraina, chiede: “Nastia, ti piacerebbe venire da noi per filmare i ‘Da Vinci Wolves?’ “.
“È stato snervante per me, perché non mi aspettavo di essere invitata. E’ stato un punto di svolta. Ero felice di poter finalmente essere utile”, dice Anastasiia Verbova.
Kramatorsk e Bakhmut, regione di Donetsk. La fotografa giunge alle postazioni dei “Lupi” per un paio di giorni soltanto, ma ci rimane per due settimane.
“Filmai dei contenuti, per loro e per me stessa. Mi interessava un ulteriore sviluppo nella direzione della fotografia militare. Mi ricordo che pensavo che sarebbe stato bello lavorare in quell’unità. Passate due settimane, Alina mi offrì di restare con loro e di arruolarmi. Senza pensarci troppo, accettai”, dice la ragazza.
Adesso, Anastasiia Verbova è una rappresentante del servizio stampa dell’unità speciale “Da Vinci Wolves”, delle Forze Armate dell’Ucraina.
“Quando parto in missione, vado con le nostre unità mediche. Lavoro anche con il personale militare. Il mio lavoro è scattare foto e video, comunicare con giornalisti, accompagnarli e coadiuvare il loro lavoro; oltre a ciò si tratta di correggere bozze e rivedere materiali, pianificare contenuti testuali e visivi per i social network dell’unità.”
“Sapevo che avrei scelto di arruolarmi nelle Forze Armate, ma pensavo che sarebbe successo prima. Non l’ho mai gridato a piena voce, ma voglio fare tutto il possibile perché la nostra vittoria si avvicini”, si confida Anastasiia Verbova.